Nota stampa: Il Consiglio Comunale della città di Catania condanna gli atti vandalici contro Arcigay Catania

  

Sorry, this entry is only available in Italiano. For the sake of viewer convenience, the content is shown below in the alternative language. You may click the link to switch the active language.

Il Consiglio Comunale condanna gli atti vandalici contro Arcigay Catania

Accogliamo con soddisfazione l’approvazione all’unanimità, da parte del Consiglio Comunale di Catania, della mozione di condanna per gli atti vandalici che hanno colpito la nostra sede nella notte tra il 10 e l’11 marzo.

Un ringraziamento va al consigliere Caserta, promotore dell’iniziativa, che ha consentito al Consiglio di esprimere un atto politico e simbolico di grande rilevanza.

«Ci sono voluti tre mesi per esprimere una condanna che sarebbe dovuta arrivare il giorno dopo» dichiara Vera Navarria, presidente di Arcigay Catania. «Tuttavia, alla fine ce l’abbiamo fatta: abbiamo ottenuto dalla nostra città una parola di condanna, grazie anche all’impegno del consigliere Caserta.»

Il dibattito che ha preceduto il voto ha tuttavia evidenziato le difficoltà, da parte di alcune consigliere e alcuni consiglieri — in particolare del gruppo di Fratelli d’Italia — nel riconoscere la natura specifica e mirata dell’attacco subito. Si è tentato di annacquare il contenuto della mozione con affermazioni generiche come “la violenza è sempre da condannare”, che, dietro una presunta neutralità, finiscono per oscurare la dimensione politica e discriminatoria dell’aggressione, rivolta contro l’intera comunità LGBTQIA+.

Per questo riteniamo particolarmente importante che, con questo voto, il Consiglio abbia voluto riconoscere esplicitamente la matrice fascista e omolesbobitransfobica dell’atto. È un passaggio fondamentale per comprenderne la gravità e il contesto culturale e sociale in cui è maturato.

Dispiace invece constatare il perdurante silenzio dell’Amministrazione comunale e del sindaco, assente anche in aula, che finora non hanno ritenuto opportuno esprimersi pubblicamente. Lo faranno ora, dopo il pronunciamento chiaro del Consiglio? In un momento in cui, anche a Catania, le violenze contro le persone LGBTQIA+ sono in allarmante crescita, il silenzio istituzionale rischia di trasformarsi in complicità.

È tempo che le istituzioni locali si assumano la responsabilità di contrastare apertamente l’odio e la discriminazione, senza ambiguità né reticenze.

Arcigay Catania
Catania, 18 giugno 2025